Just Eat è la prima azienda in Italia ad assumere direttamente i propri riders come lavoratori subordinati.

Just Eat ha scelto Zeta Service per supportare il proprio payroll team nel fornire pagamenti precisi e tempestivi ai propri riders e per la consulenza del lavoro e le pratiche amministrative.

Zeta Service, azienda specializzata da 18 anni in payroll, consulenza del lavoro e HR in outsourcing, è diventata il partner esclusivo per l’Italia per l’amministrazione del personale di JustEat, parte di Just Eat Takeaway.com, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio, il primo operatore di food delivery ad aver deciso di regolarizzare a livello contrattuale la posizione dei suoi riders.

Si tratta di un’operazione ad alto valore sociale di cui Just Eat ha scelto di essere pioniera di nuova visione e un nuovo panorama per il settore del food delivery. Una scelta lungimirante che ha messo i lavoratori al centro della strategia dell’azienda e che si spera possa innescare un processo di emulazione da parte di altri competitor.

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Appello di Semrush ai datori di lavoro: la neurodiversità va compresa, integrata e tutelata

Il mercato del lavoro post covid ha bisogno di maggior inclusività, i datori di lavoro devono liberarsi dai pregiudizi e gli HR manager devono agevolare il processo

Con il covid il mondo del lavoro è cambiato e per entrambe le parti (datori e lavoratori), le difficoltà sono aumentate. Tra le categorie che ha visto nascere molti nuovi ostacoli c’è sicuramente la comunità delle persone affette da neurodiversità (chi soffre di disabilità cognitive, come ADHD, autismo, dislessia, ecc), anche se qualcosa sta cambiando.

La società sta prendendo coscienza di un bisogno di maggior inclusività, anche e soprattutto all’interno del mercato del lavoro, strumento che garantisce un’indipendenza economica anche a chi è affetto da disabilità. Sempre più datori di lavoro stanno capendo che le diversità vanno prima di tutto comprese, poi integrate e tutelate. Per questo motivo, come dimostrano i dati di Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, che ha evidenziato negli ultimi due anni un incremento del 285% delle ricerche online fatte in Italia correlate alla parola “neurodiversità”.

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L’estate in testa, tra consigli e falsi miti

Si può fare la tinta ai capelli? Il cappello li indebolisce? L’hair stylist Cristiano Russo risponde ad alcune domande e offre consigli per la bellezza dei capelli nei mesi più caldi

È arrivata l’estate! Dopo un lungo e grigio inverno, segnato da lockdown e restrizioni, finalmente possiamo concederci lunghe camminate all’aria aperta, bagni di sole e relax tra mare e piscina. Se è vero che il sole è amico del buonumore, non dobbiamo dimenticare di proteggerci adeguatamente ogni volta che ci esponiamo per più di 15 minuti, perché può provocare danni alla pelle, ma anche ai capelli.

Quante volte a settembre ci troviamo a combattere con capelli sfibrati, doppie punte e un colore che di certo non era quello che avevamo scelto? “Molte persone continuano a dimenticare che in estate, oltre alla pelle, dobbiamo proteggere anche la nostra chioma, così da evitare danni ai quali spesso solo un taglio drastico può porre rimedio. – Spiega Cristiano Russo, hair stylist con due Saloni di Bellezza nel centro di Roma – A questa ‘dimenticanza’ si sommano, poi, dei comportamenti sbagliati, guidati da false credenze che fanno più male che bene! Certo, l’ideale sarebbe preparare i capelli all’estate durante il corso di tutto l’anno o, almeno, nei mesi primaverili, con impacchi e maschere studiati per il proprio tipo di capello”.

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Il segreto del successo di Marcell Jacobs? Non il doping ma il coaching!

Castaldo (4 MAN Consulting): “La nostra mente può essere la spinta propulsiva più potente. Raggiungere consapevolezza di sé migliora le performance sportive”. +97% di ricerche online per mental coach. In cosa consiste il metodo NeuroCoachingIntegrato, per eccellere nello sport

Un immenso Marcell Jacobs ha conquistato la medaglia d’oro nei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo. Prestazioni da record, cresciute nell’ultimo anno in un modo impressionante, al punto che alcuni voci autorevoli inglesi e americane, tra le quali Washington Post e Times, hanno insinuato che potesse esserci qualcosa dietro. 4 i test antidoping ai quali il campione olimpico si è sottoposto dopo la gara, tutti negativi (18 in totale dall’inizio del 2021).

Il dubbio è nato in parte dall’amaro della sconfitta, in parte dalla crescita delle performance di Jacobs che fino a qualche mese fa faceva tempi meno competitivi. Ma, come lo stesso atleta ha dimostrato, il doping non c’entra nulla, la spinta propulsiva più grande arriva dalla sua testa. – Spiega Roberto Castaldo, coach e formatore, Presidente e fondatore del Centro Studio Performance di 4 MAN Consulting, società di consulenza aziendale specializzata in performance management – Lui stesso ha ammesso di essersi affidato ad una mental coach che lo ha reso più consapevole, facendolo sentire più pronto e all’altezza, uno stato mentale che gli permette di godere di più di ciò che fa e di avere risultati nettamente superiori”.

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Allarme giustizia italiana: processi troppo lunghi per mancanza di Giudici

L’Università Popolare di Milano evidenzia che in Italia ci sono solo 12 Magistrati contro i 400 avvocati per ogni 100mila abitanti. Prof. Avv. Neri (UPSM): “Necessario aumentare il numero dei magistrati e un maggiore filtro, che valuti le cause degne di arrivare in Tribunale”

La giustizia italiana è troppo lenta, questo non è un mistero. Processi che durano anni, parti in attesa di ricevere una risposta che, in molti casi, meriterebbe di essere data in tempi brevi. L’Università Popolare degli Studi di Milano, riferendosi all’ultimo rapporto della Commissione UE sulla Giustizia in Italia ha analizzato la situazione sottolineando come uno dei problemi, se non quello principale, sia l’esiguo numero dei Giudici, tra i più bassi in tutta Europa.

“L’Unione Europea ci ha più volte sanzionato per la lentezza della nostra giustizia. Già la Legge 89/2001, cosiddetta Legge Pinto, invitava ad una maggiore celerità, senza, però, dare delle tempistiche chiare. – Spiega il Prof. Avv. Giovanni Neri, Magnifico Rettore dell’Università Popolare degli Studi di MilanoCredo che ciò di cui abbia realmente bisogno il nostro paese sia un maggior numero di magistrati, il cui numero è davvero esiguo se rapportato ad avvocati e praticanti, magari elevandone anche gli standard qualitativi attraverso esami di stato maggiormente incentrati su quello che sarà il loro lavoro effettivo. Ma, in base alla mia esperienza di avvocato, ciò di cui davvero abbiamo bisogno è un maggiore e migliore filtro che stabilisca quali cause debbano diventare processo e quali accantonate. Dati alla mano, emerge che gli italiani sono un popolo piuttosto litigioso, che spesso arriva in Tribunale per dibattere questioni irrisorie, che al massimo potevano essere risolte come dispute amministrative e semplici sanzioni pecuniarie.

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Estate a 6 zampe: consigli anticaldo e per educare il tuo amico peloso a comportarsi bene, anche in vacanza

Christian Costamagna, ideatore del metodo empathydog, spiega come far affrontare meglio le alte temperature al cane e come comportarsi per evitare stress in vacanza, dalla passeggiata al ristorante

Strappato via anche luglio dal calendario, è finalmente arrivato il momento delle ferie! Sono circa 5.4 milioni gli italiani che si concederanno almeno qualche giorno di vacanza tra la seconda metà di luglio e il mese di agosto. In molti partiranno con il proprio amico a 4 zampe, ma non bisogna dimenticare di mettere in valigia, oltre alle sue cose, anche alcune attenzioni particolari.

Con le belle giornate e il sole fino a tarda sera si ha più voglia di uscire, anche solo per una passeggiata con il cane. Ma l’estate cela anche delle note negative che possono creare problemi al proprio amico peloso. La nota negativa più importante è il caldo.

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L’Italia vola in finale a Euro 2020, ma per il web gli azzurri sono già dei campioni

Continua a crescere la popolarità dei calciatori della nazionale. Secondo l’indagine di Semrush è Spinazzola quello con l’incremento maggiore, a 387%, seguito da Barella e Insigne

Prosegue il sogno azzurro ad Euro 2020, con l’Italia che a suon di goal e parate incredibili si è aggiudicata meritatamente la finale. Un campionato europeo che sta regalando grandi emozioni, tenendo tifosi (accaniti e occasionali) attaccati agli schermi, con la reputazione dei calciatori che cresce di giorno in giorno.

Come si legge in rete, per la maggior parte degli utenti gli azzurri sono già dei campioni indiscussi, ma chi ha visto crescere la propria fama in misura maggiore? A questa domanda risponde è Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, che aveva già stilato la top 10 dei calciatori della nazionale più cliccati, e ora torna ad analizzare il web per vedere cosa è cambiato nell’ultima settimana della competizione.

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Un anno di zapping… e di like 2020/2021: presentata la guida critica del MOIGE, con il meglio (e il peggio) di TV, web e comunicazioni commerciali family friendly

La presentazione è avvenuta con un evento digitale. Un report su tv e web, scaricabile da oggi sul sito moige.it,  che oggi assume un significato maggiore, poiché relativo ad un periodo ’particolare’, in cui tutti abbiamo trascorso molte ore tra internet e TV

Anche quest’anno il MOIGE – Movimento Italiano Genitori ha scelto il web per presentare le sue “pagelle mediatiche” relative ai contenuti proposti da TV (tradizionale e on demand), internet (con particolare attenzione ai social) e con un occhio rivolto anche agli spot e alle comunicazioni commerciali.

La guida critica “Un anno di zapping… e di like 2020/2021”, alla sua XIV edizione, quest’anno assume un valore particolare, poiché ha passato in rassegna evidenziando il meglio (e il peggio) di TV, web e spot in ottica family friendly dell’anno dello scoppio della Pandemia. Un anno difficile, segnato da lunghi lockdown che ci hanno costretti in casa con TV e internet come uniche vie di evasione.

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Pandemia e mercato del lavoro: cosa è cambiato e quale direzione stiamo prendendo?

Cambia il modo di lavorare, ma anche di pensare al lavoro. Gestione dello smart working, mantenendo l’unità del team e puntando sulla reputazione. Il punto con alcune importanti realtà italiane, nel primo report che analizza il mondo del lavoro post covid da diversi punti di vista

La Pandemia ha mutato il mondo del lavoro. Cambia il modo di concepire l’idea stessa di lavoro, i rapporti tra colleghi e con i dipendenti, così come il modo di cercare nuove opportunità lavorative o selezionare nuove figure professionali.

Ma se da un lato il covid ha scosso l’intero sistema economico, portando una profonda crisi, dall’altro ha dato l’opportunità di rivedere alcuni paradigmi che rischiavano di paralizzare il mondo del lavoro, accelerando il processo di digitalizzazione in ogni ambito e responsabilizzando maggiormente i dipendenti attraverso il lavoro da remoto.

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Estate protetta per i bambini di Salvamamme, grazie ad Altruist Sunscreen

L’azienda produttrice di solari dermatologici solidali ha donato all’Associazione una prima fornitura di creme da distribuire a famiglie in difficoltà. E a giugno un secondo pacco in arrivo

Un’estate protetta dai raggi solari per i bambini di Salvamamme e le loro famiglie. Altruist Sunscreen, azienda produttrice di solari dermatologici ad alta schermatura, ha fatto una donazione di tubetti di creme con SPF 50, alla quale ne seguirà una seconda nel mese di giugno.

Proteggere la pelle dai raggi solari ogni volta che ci si espone al sole per più di 15 minuti per scongiurare i rischi di malattie della pelle e, soprattutto, di melanoma. Questo è ancora più importante per chi ha la pelle molto chiara o presenta un’elevata concentrazione nei. La maggior parte delle persone, però, si limita a utilizzare le creme solari soltanto quando va al mare o in piscina, e spesso è proprio per una questione economica. – Spiegano Andrew Birnie e Westerbeek van Eerten, fondatori di Altruist Sunscreen – Per questo motivo, noi abbiamo voluto creare un prodotto ad altissimo livello di protezione, ma che avesse un costo contenuto, proprio per incentivarne l’utilizzo da parte di tutta la popolazione”.

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