L’azienda danese è stata quella a reagire meglio all’impatto del coronavirus, soprattutto in termini di crisis management degli stakeholder più a rischio: i rider. I dati dall’analisi di Zwan, azienda specializzata in corporate reputation, attraverso l’algoritmo del Reputation Rating.
Lo scoppio della pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno indubbiamente accelerato lo sviluppo del segmento del food delivery. Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, sono 1,3 milioni i nuovi “consumatori digitali”, 20% dei quali nel settore food, che hanno iniziato ad ordinare online proprio a seguito del lockdown.
Una crescita che, però, non è stata priva di difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la (mala)gestione dei rider. Sin dall’inizio della quarantena, infatti, si era parlato delle condizioni poco etiche di queste risorse, poco tutelate e poco pagate. La retribuzione a cottimo, i ritmi forsennati (con picchi nella notte e nei festivi) e “straordinari” pressoché inesistenti, sono stati i principali ingredienti della crisi che sta coinvolgendo attualmente il settore.
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