Cambiare casa e paese dopo la pandemia. Secondo i dati Relocations il 38% degli italiani lo fa per lavoro
Dopo i lockdown c’è voglia di rinascita e cambiamento, solo il 30% resta in Italia. Oggi il mercato non chiede più un semplice trasloco, ma un ricollocamento dell’intera vita. Schenone (Relocations): “Per gli spostamenti internazionali è importante contare su servizi come tour di ricognizione a distanza, e formazione linguistica e culturale”
È ormai assodato che la pandemia abbia influito sulle abitudini di vita e lavorative delle persone di tutto il mondo. Secondo i dati del Work Trend Index di Microsoft, il 41% dei lavoratori di tutto il mondo sta valutando di cambiare lavoro nel prossimo anno. In molti casi questo è legato al desiderio di cambiare vita, per ricominciare, magari, altrove.
Inoltre, il ricorso sempre maggiore al tele lavoro, che permette di svolgere le proprie mansioni da remoto da qualsiasi parte del mondo, ha ulteriormente incentivato il desiderio di cambiare luogo in cui si vive. Per molti expats questo vuol dire tornare a casa, mentre per molti altri lasciare il proprio paese, per andare in un luogo che ci rende più felici o che offra nuove possibilità.
Se immediatamente dopo il primo lockdown per molti la reazione era stata quella di cercare una nuova casa che avesse spazi aperti di pertinenza (giardini, balconi o terrazzi), a distanza di 2 anni il desiderio si fa più profondo, e in molti vogliono “spostare” altrove la propria vita.
Secondo Relocations, azienda che offre servizi per il trasloco internazionale, parte del gruppo Crown, presente con i suoi uffici in quasi 50 paesi del mondo, se prendiamo in considerazione la top 10 delle destinazioni richieste da gennaio a maggio 2022, solo il 30% sceglie di restare in Italia (nel 2021 era il 27%). Al secondo posto, troviamo il Regno Unito, nonostante si temesse che la Brexit potesse scoraggiare gli ingressi nel paese (19%, +2% rispetto al 2021), mentre sul terzo gradino del podio, con il 16% delle richieste, si posizionano gli Stati Uniti (+1% rispetto al 2021).
Il 38% di chi si sposta lo fa per lavoro, il 20% per questioni familiari, il 3% lo fa dopo essere andato in pensione, il 2% per motivi di studio e il 14% per altre ragioni (amore, desiderio di fare nuove esperienze, o semplicemente voglia di cambiare vita).
“Negli ultimi 2 anni abbiamo ricevuto un sensibile incremento di richieste di traslochi internazionali, da parte di persone che volevano ‘spostare’ completamente la propria vita in un paese estero. – Spiega Francisco Schenone, Country Manager per l’Italia di Crown – Questo tipo di trasloco non è semplice, perché viene fatto per la maggior parte a distanza, senza avere la possibilità di vedere realmente il luogo in cui ci si trasferisce, il quartiere e la reale offerta di servizi. Per questo, acquisiscono particolare importanza tutti quei servizi che, attraverso le moderne tecnologie, consentono di fare dei tour virtuali, proprio come se si fosse sul posto. Oggi il mercato non chiede più solo il servizio di trasloco, quindi imballaggio e trasporto delle cose, ma un vero e proprio servizio di ricollocamento di ogni aspetto della propria vita”.
In caso di trasloco internazionale, non è facile trovare casa, per questo la soluzione migliore è quella di affidarsi a consulenti sul posto, che possano andare a vedere gli appartamenti disponibili, valutando quali siano i migliori secondo le esigenze di ogni cliente, evitando di scegliere solo a partire da annunci. Anche i viaggi di perlustrazionesono tra i servizi più richiesti a Relocations, sia che vengano fatti virtualmente, quindi il cliente esplora casa e zona da remoto, sia in presenza, con il consulente che gli o le mostra tutto ciò che c’è da sapere e i punti di forza del quartiere. L’azienda, infatti, mette a disposizione un consulente che, dopo aver parlato con il cliente per individuare quali siano le sue esigenze, lo accompagna passo dopo passo in questo cambiamento di vita.
Un altro servizio molto richiesto, oltre alla ricerca della casa, è anche quello delle migliori scuole per i figli, in caso di trasferimento con la famiglia, e la formazione linguistica e culturale.
“Per chi si sposta verso un paese estero, è importante trovare un contesto che abbia qualcosa di famigliare, e avere la possibilità di inserirsi nella comunità, con la certezza di avere tutti i documenti in regola. Per questo a loro offriamo anche un servizio di gestione delle pratiche burocratiche, particolarmente importanti soprattutto in caso di spostamenti dall’Italia verso paesi extra europei” conclude Francisco Schenone.