Comunicazione, digital divide ed inclusione digitale

Negli ultimi anni abbiamo sentito o letto più volte il termine “digital divide“, riferito ad ambiti diversi e utilizzato con accezioni differenti.

Questa espressione, traducibile in italiano come “differenza digitale”, fa riferimento al divario esistente tra coloro che hanno accesso alle tecnologie digitali e a internet, e coloro che ne sono esclusi. Le cause di questo fenomeno possono essere molteplici, includendo fattori economici, geografici, culturali e di competenze.

Una cosa, però, che caratterizza sempre il digital divide è l’impossibilità per alcuni cittadini o fasce della popolazione di accedere ai benefici del progresso tecnologico e dell’innovazione.

Questo comporta per loro uno svantaggio socio-economico, che con il tempo diventa sempre più accentuato. Per questo motivo, il digital divide rappresenta una delle sfide sociali più significative.

Tre tipi di digital divide: sociale, globale e democratico

Oggi si tende a dividere il digital divide in tre categorie: sociale, globale e democratico.

Il digital divide sociale fa riferimento alle disuguaglianze relative all’alfabetizzazione digitale e all’accesso all’innovazione tecnologica tra cittadini dello stesso paese; il digital divide globale evidenzia le discrepanze tra paesi diversi; infine, il digital divide democratico individua le diverse possibilità di partecipazione alla vita politica e sociale da parte delle persone partendo dalla loro capacità di accedere in modo consapevole alle nuove tecnologie.

Il digital divide, di qualsiasi tipo esso sia, costituisce una situazione di profondo svantaggio, e comporta danni per i cittadini.

Per contrastarlo ed evitare che le fasce più deboli vengano spinte sempre più al margine della società, è necessario implementare la diffusione delle conoscenze informatiche minime da parte di tutti gli individui.

Questi devono essere in grado di accedere ed orientarsi all’interno del cyberspazio, utilizzando in modo congruo tutti gli strumenti telematici necessari a consentire un’efficace navigazione.

Quali sono le cause principali del digital divide

Le condizioni che portano al digital divide sono molteplici, ma possiamo individuarne 3 principali e più importanti:

  • carenza di infrastrutture: purtroppo, ancora oggi, la banda larga non raggiunge tutte le città, e ci sono località in cui la connessione ad internet continua ad essere lenta e discontinua;
  • carenza di devices: l’acquisto dei dispositivi necessari per collegarsi alla rete, così come la connessione stessa, possono avere costi che per alcune persone risultano proibitivi;
  • scarse competenze digitali: non tutti i cittadini possono contare su un’alfabetizzazione informatica adeguata, e questo può precludere loro la possibilità di accedere a tutto ciò che è in ambiente digitale.

Perché è importante sconfiggere il digital divide

Online banking, smart working, didattica a distanza, acquisti via web e, non ultimo, SPID, l’identità digitale che oggi è indispensabile per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione.

Queste sono solo alcune delle situazioni in cui quotidianamente ci viene richiesto di accedere a dispositivi elettronici.

La mancanza di competenze digitali, l’impossibilità di avere accesso ad internet o la difficoltà ad acquistare i dispositivi necessari ci tagliano fuori da una gran parte delle attività sociali, economiche e lavorative.

Chi rimane indietro, escluso dalla vita digitale, rappresenta, inoltre, un costo sociale. Saranno gli altri cittadini, infatti, a vario titolo a dover sopperire a tale mancanza.

Per questo motivo, la lotta al digital divide dovrebbe essere tra le priorità di ogni paese.

Inoltre, nel 2021 il Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite ha definito l’accesso a Internet come un diritto fondamentale dell’uomo.

Per superare il digital divide è fondamentale promuovere una comunicazione inclusiva, costruita su un approccio che garantisca a tutti l’accesso alle informazioni e ai servizi digitali, indipendentemente da disabilità, età, livello di istruzione o condizione socioeconomica. Questo tipo di comunicazione si basa su principi di equità e accessibilità, utilizzando strumenti e linguaggi che siano comprensibili e accessibili a una vasta gamma di utenti.

Contrastare il digital divide richiede investimenti mirati in infrastrutture tecnologiche e programmi di alfabetizzazione digitale. La diffusione di una connessione internet stabile e accessibile è cruciale per ridurre le disuguaglianze sociali e favorire una crescita economica sostenibile. Parallelamente, è necessario promuovere la consapevolezza sull’importanza dell’inclusione digitale, attraverso campagne educative e sensibilizzazione pubblica.

Inclusione digitale: cosa può fare la comunicazione

I comunicatori e, più in generale, la comunicazione, dunque possono fare la differenza nel contrastare il digital divide e garantire una maggiore inclusione digitale?

La risposta è Sì.

Usare linguaggi chiari ed accessibili per veicolare informazioni e competenze ai cittadini meno digitalizzati può aiutarli a sviluppare nuove competenze. Ovviamente, considerando la specificità del target, rappresentato da persone con poca dimestichezza con la tecnologia, sarà determinante la scelta del mezzo di comunicazione.

Un esempio che può essere fatto è quello dello SPID, del quale oggi ogni cittadino ha bisogno.

Se ci si rivolge ad un pubblico con scarse competenze informatiche, che già normalmente fatica ad utilizzare strumenti tecnologici, sarà bene spiegare loro di cosa si tratta e in che modo ottenerlo attraverso televisione o giornali cartacei.

In questo caso, la comunicazione dovrà essere chiara e dettagliata, spiegando in primis a cosa serve l’identità digitale, a quali servizi dà accesso, e poi, passo per passo, come ottenerla e tutelare i propri dati.

Ultime settimane per ammirare Matteo Maur e Zehra Dogan in mostra a Milano

Tra i lavori esposti, anche Dolce Metà, che racconta un equilibrio precario, e Demiurge, scultura sospesa tra forma e non-forma, To be or not to be, che riflette sulla condizione umana, e Atom for the war, l’opera contro la guerra

Ultime settimane per ammirare le straordinarie opere d’arte di Matteo Mauro. A Milano fino al 14 gennaio 2025 la Prometeo Gallery ospita Closed Eyes Can See, Gli occhi chiusi possono vedere, la mostra con le opere dell’artista e di Zehra Dogan curata da Domenico De Chirico e Rischa Paterlini. Attraverso quadri e sculture poste in relazione tra loro, esplora il tema della connessione tra individui attraverso l’arte, ispirandosi all’idea dantesca di una fusione empatica.

Tra i massimi esponenti italiani di arte generativa a livello mondiale, l’arte di Matteo Mauro si caratterizza per una dualità profonda e interconnessa: da un lato, una forza materica che si esprime attraverso la scultura e una tecnica raffinata; dall’altro, un movimento fluido e metafisico, in cui la materia sembra espandersi oltre il tangibile, verso una dimensione percettiva ed eterea. Questa dualità attraversa l’intero lavoro dell’artista, ponendo in dialogo opposti come figurativo e astratto, vita e morte, distruzione e rinascita, creando opere che oscillano tra presenza e assenza, concretezza e mistero.

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Il potere della pubblicità, e come ha “vestito” Babbo Natale

La pubblicità ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nel plasmare l’immaginario collettivo, influenzando non solo i gusti e le abitudini delle persone, ma arrivando persino a modificare tradizioni e simboli culturali. Questo potere è il risultato di un mix di creatività, strategia e persuasione, capace di entrare nelle vite di tutti noi con un impatto che spesso va ben oltre il semplice consumo di un prodotto.

Il caso emblematico del vestito di Babbo Natale

Un esempio lampante di come la pubblicità abbia trasformato un simbolo universale è quello del vestito di Babbo Natale. Prima degli anni ’30, l’aspetto di Babbo Natale variava a seconda della tradizione locale: in alcune rappresentazioni era vestito di verde, in altre di blu o marrone.

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Caro Natale, quanto mi costi! Diminuisce la capacità di spesa delle famiglie e aumenta il rischio di Sovraindebitamento. I dati di Legge3.it

Il 48% sente di avere una disponibilità economica minore rispetto allo scorso anno, per l’ottanta percento degli intervistati il Black Friday peggiora la situazione

Natale è ormai prossimo e, come ogni anno, siamo nel pieno della corsa pazza ai regali. Doni, cenoni e aperitivi per scambiarsi gli auguri, e per alcuni anche viaggi per festeggiare Natale e Capodanno rendono dicembre uno dei mesi più dispendiosi dell’anno. Non tutti, però, riescono ad affrontare queste spese con serenità. Se i più fortunati possono almeno contare sulla tredicesima, per molte persone non è così, e quello che dovrebbe essere un periodo di festa si trasforma in un macigno che pesa sul bilancio familiare.

Per indagare meglio il fenomeno, Legge3.it, organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan per aiutare privati ed imprenditori ad uscire dal sovraindebitamento, ha lanciato un sondaggio online. Dai dati emerge che il 48,1% di chi ha risposto ritiene la propria disponibilità economica inferiore all’anno precedente, e per questo dovrà ridurre le spese per il Natale.

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Salvador Dalì, tra arte e mito. A Roma la mostra del maestro del surrealismo

Dal 25 gennaio al 27 luglio, oltre 80 opere esposte presso il Museo Storico della Fanteria, nella mostra curata da Vincenzo Sanfo

Sogno, realtà e un modo di raccontare il mondo che spazza via ogni logica per creare nuove strutture. Dal 25 gennaio al 27 luglio Roma ospita Salvador Dalì, tra arte e mito, la mostra dedicata al grande maestro del surrealismo, organizzata da Navigare presso il Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano e allestita dal curatore di mostre internazionali Vincenzo Sanfo, con il supporto di un comitato internazionale. La mostra gode del patrocino della Regione Lazio, di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e di Oficina Cultural de la Embajada de España.

Circa 80 opere provenienti da collezioni private di Francia e Italia, per un viaggio nell’arte e nel mito del genio di Salvador Dalí. Dipinti, disegni, sculture, ceramiche, vetri, incisioni, litografie, documenti, libri e fotografie conducono il pubblico a immergersi nell’universo daliniano, libero dalla rigidità delle regole, dove la realtà è costituita dai sogni.

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Messaggi di auguri natalizi: cortesia o strumento di marketing?

Il Natale è il momento dell’anno in cui emozioni, tradizioni e relazioni assumono un valore speciale. È anche un periodo di grande attività commerciale, con aziende che cercano di capitalizzare sulla stagione per rafforzare il legame con i clienti, incrementare le vendite e attrarre nuovi consumatori. In questo contesto, i messaggi di auguri natalizi si rivelano un potente strumento di marketing, in grado di coniugare cortesia e strategia per raggiungere obiettivi di business specifici.

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Italia campione del destination wedding: 11.000 matrimoni internazionale ogni anno, con un indotto medio di oltre i 50.000 euro per evento.

Concluso The Challenge, il MeetUp 2024 di Wedding Planners Pro, che quest’anno si è focalizzato sui destination wedding. A livello globale il settore dei matrimoni vale oltre 300 miliardi di euro l’anno

Si è appena conclusa la quarta edizione del MeetUp 2024 di Wedding Planners Pro, che quest’anno è stato intitolato The Challenge. L’evento è ideato ed organizzato da Roberta Torresan, destination wedding planner romana.

Un’occasione importante di incontro e confronto tra i principali operatori internazionali di un settore che, a livello globale vale oltre 300 miliardi di dollari all’anno. In particolare, quest’anno il MeetUp si è focalizzato sul segmento del destination wedding, quei matrimoni che potremmo definire “in trasferta”, lontano da casa, che spesso si trasformano in una vera e propria esperienza, portando gli sposi e i loro invitati a trascorrere più tempo insieme, oltre a quello della cerimonia e del ricevimento.

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Misurare la comunicazione: come valutare l’efficacia delle campagne di marketing

Nel marketing, la misurazione della comunicazione è fondamentale per comprendere l’impatto delle strategie adottate e determinare se gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti. I KPI (Key Performance Indicator) rappresentano strumenti indispensabili per valutare l’efficacia e l’efficienza di ogni campagna, consentendo di analizzare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi strategici.

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Comunicazione per vendere online: la chiave per il successo nel commercio digitale

Nel panorama odierno del commercio digitale, la comunicazione per vendere online rappresenta un fattore determinante per il successo di un’azienda. In un mercato in cui i consumatori hanno a disposizione infinite opzioni e informazioni, la capacità di comunicare in modo efficace e persuasivo è fondamentale per distinguersi e convertire potenziali clienti in acquirenti.

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Codice dell’Amministrazione Digitale: come ha cambiato la comunicazione della Pubblica Amministrazione

Anche se siamo abituati a pensare alla Pubblica Amministrazione come a qualcosa di statico e resistente al cambiamento, è innegabile che negli ultimi anno molto è stato fatto in materia di digitalizzazione e di semplificazione del cosiddetto burocratese.

Il cambiamento linguistico è iniziato già con le riforme della PA degli anni ’90, ma la svolta che porta le nostre amministrazioni ad affrontare un processo di digitalizzazione è l’introduzione del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), con il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

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