Lo scorso gennaio, in concomitanza della Giornata della Memoria, è uscito il nuovo romanzo di Martina Galletta, “Giuditta – il ghetto di Roma, la dittatura fascista, la Resistenza”, pubblicato con Infinito Edizioni.
Una storia forte, ambientata nella Roma degli anni della Seconda guerra mondiale, che vede protagonisti Giuditta, una ragazzina ebrea, e Libero, un operaio comunista, legati da una forte amicizia.
Il romanzo, il secondo per Martina Galletta, è uscito nell’anno dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, che per l’Italia, che per molti altri paesi, ha significato un vero e proprio spartiacque, diventando una Repubblica Democratica che ha inserito nella sua stessa Costituzione la tutela delle libertà, il diritto all’uguaglianza ed il ripudio per la guerra. “Giuditta – il ghetto di Roma, la dittatura fascista, la Resistenza” è una storia che oggi appare decisamente attuale, nella quale l’autrice inserisce un messaggio importante: la cultura è uno strumento fondamentale per evitare di ricommettere gli stessi errori del passato.
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