800.000 padri separati vivono sulla soglia di povertà. Avv. Ruggiero: “Dati allarmanti, ci sono padri costretti a vivere in auto. I progetti di riforma ci sono, ma serve maggior celerità, soprattutto per la questione degli alloggi”
In Italia aumentano i cosiddetti nuovi poveri, e stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè, i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre. I padri separati o divorziati in Italia sono 4 milioni, di questi 800.000 vivono sulla soglia di povertà. Il 66% circa non riesce a sostenere le spese per i beni di prima necessità.
Il motivo principale di questo preoccupante impoverimento è rappresentato dall’assegno di mantenimento per i figli, che spesso è al di sopra delle reali capacità economiche dell’uomo. L’Unione Padri Separati denuncia nel 94% delle separazioni, l’uomo è tenuto al versamento di assegni di mantenimento e, dato che appena nel 30% dei casi gli è concesso di mantenere la casa, il restante 70% degli uomini deve aggiungere a quella somma anche le spese per una nuova abitazione, che dovrà essere possibilmente nella stessa zona in cui abitano i figli e sufficientemente accogliente e spaziosa per poterli ospitare nei giorni in cui gli sono affidati.
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