L’Università Popolare di Milano evidenzia che in Italia ci sono solo 12 Magistrati contro i 400 avvocati per ogni 100mila abitanti. Prof. Avv. Neri (UPSM): “Necessario aumentare il numero dei magistrati e un maggiore filtro, che valuti le cause degne di arrivare in Tribunale”
La giustizia italiana è troppo lenta, questo non è un mistero. Processi che durano anni, parti in attesa di ricevere una risposta che, in molti casi, meriterebbe di essere data in tempi brevi. L’Università Popolare degli Studi di Milano, riferendosi all’ultimo rapporto della Commissione UE sulla Giustizia in Italia ha analizzato la situazione sottolineando come uno dei problemi, se non quello principale, sia l’esiguo numero dei Giudici, tra i più bassi in tutta Europa.
“L’Unione Europea ci ha più volte sanzionato per la lentezza della nostra giustizia. Già la Legge 89/2001, cosiddetta Legge Pinto, invitava ad una maggiore celerità, senza, però, dare delle tempistiche chiare. – Spiega il Prof. Avv. Giovanni Neri, Magnifico Rettore dell’Università Popolare degli Studi di Milano – Credo che ciò di cui abbia realmente bisogno il nostro paese sia un maggior numero di magistrati, il cui numero è davvero esiguo se rapportato ad avvocati e praticanti, magari elevandone anche gli standard qualitativi attraverso esami di stato maggiormente incentrati su quello che sarà il loro lavoro effettivo. Ma, in base alla mia esperienza di avvocato, ciò di cui davvero abbiamo bisogno è un maggiore e migliore filtro che stabilisca quali cause debbano diventare processo e quali accantonate. Dati alla mano, emerge che gli italiani sono un popolo piuttosto litigioso, che spesso arriva in Tribunale per dibattere questioni irrisorie, che al massimo potevano essere risolte come dispute amministrative e semplici sanzioni pecuniarie”.
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