Bigenitorialità negata: i casi di una madre ed un padre tenuti lontani dai figli per ripicca degli ex
Non soltanto una questione dei padri, ma anche delle madri. Avv. Ruggiero: “Tra i miei clienti, due casi emblematici, una madre vittima di volenza domestica che si è vista portare via i figli, e un padre accusato ingiustamente di abusi, e allontanato dai figli”
La normativa italiana, così come quella internazionale, oltre alla Dichiarazione dei diritti del Fanciullo e la Convenzione dell’Aja, sono tutti concordi nel considerare la bigenitorialità fondamentale per una giusta crescita psicofisica del minore. Entrambi i genitori devono poter avere i medesimi diritti e doveri, e i figli devono poter frequentare liberamente entrambe le figure genitoriali.
Ma ciò, purtroppo, spesso rimane solo sulla carta, ma la realtà è ben diversa. Ci sono moltissime situazioni in cui uno dei due genitori, per rancore verso l’ex, manipola i figli minori, o dichiara cose non vere, ottenendo così l’affido esclusivo
“Quando si parla di bigenitorialità negata, si tende sempre a pensare a madri che allontanano i padri, ottenendo la custodia esclusiva dei figli minori, ma in realtà si tratta di un problema che interessa entrambe le figure genitoriali. – Spiega l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Purtroppo, quando l’amore di coppia finisce, in molti casi subentrano rabbia e rancore, e i figli vengono usati come strumento per colpire l’ex partner. Questo sui minori può generare danni gravissimi”.
Ripicche, allusioni, illazioni, manipolazioni dei minori e denunce. Questi gli strumenti che vengono usati spesso nelle aule di tribunale durante le cause di separazione con minori a carico.
“Nella mia esperienza ho visto diversi casi di questo tipo, ma due credo siano particolarmente emblematici. – Aggiunge l’Avvocato Ruggiero – Il primo riguarda una madre vittima di violenza domestica durante l’ultima fase della relazione. Denunciò l’uomo, su cui ancora oggi pende una causa penale, e questo, probabilmente, è stata la causa del suo incattivimento. L’uomo, infatti, a seguito di un’indicazione non reale e di un accertamento errato, è riuscito a farla sospendere dalla genitorialità, ottenendo l’affido esclusivo dei figli. Da quel momento la madre non può più incontrarli liberamente, ma può farlo solo alla presenza dei Servizi Sociali, previo appuntamento. Sono almeno due anni che questa madre attende giustizia ed è anche accusata di non essere collaborativa con gli operatori, mentre perde tutte le fasi della crescita dei due figli, che frequentano le scuole primarie”.
“Il secondo caso – prosegue l’Avvocato Valentina Ruggiero – riguarda un padre macchiato della peggiore onta che possa colpire un uomo: una ingiusta accusa di molestie sulla figlia minore. Questa denuncia ha dato il via ad un processo penale, che si è concluso con l’assoluzione dell’uomo, ma dopo l’allontanamento non è più riuscito a ritrovare un rapporto con le figlie. La minore gli è stata allontanata e manipolata, ed oggi non desidera più incontrare il padre. Sono 4 anni che questo padre lotta, innocente del fatto ascrittogli, ma allontanato dalla figlioletta. La figlioletta ancora vive con la madre ‘malevola’. Questi due casi concreti rappresentano la lacuna che esiste nella giustizia minorile e i danni enormi che possono crearsi in un minore. L’auspicio è si legiferi presto per regolamentare meglio queste situazioni, facendo chiarezza per il bene dei minori”.