Intelligenza artificiale: minaccia o opportunità?

Intervista a Nexal, agenzia nativa digitale e tutta under 27, fondata da Niccolò Parrini e Damiano Resta, ed ha sede a Firenze.

L’intelligenza artificiale sta vivendo un momento di grande sviluppo, e i suoi impieghi sono sempre più numerosi in ogni settore. C’è chi la vede come una straordinaria opportunità di progresso, chi come una oscura minaccia sia in termini etici, sia per quanto riguarda i posti di lavoro, temendo che questi possano diminuire.

Per i nativi digitali è indubbiamente più semplice approcciarsi a questi strumenti, ma è innegabile che alcuni aspetti di questa nuova tecnologia continuino a risultare controversi.

Ne abbiamo parlato con Niccolò Parrini e Damiano Resta fondatori di Nexal, agenzia tutta under 27 con sede a Firenze, specializzata in servizi per il marketing, dallo sviluppo web alle strategie SEO, SEM e di Social Media Management, con una particolare attenzione alla grafica e all’innovazione. Tra i loro lavori anche progetti che mettono al centro l’intelligenza artificiale.

In che modo l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo della comunicazione e del marketing?

L’intelligenza artificiale (AI) ha trasformato il mondo della comunicazione e del marketing rendendo i compiti ripetitivi molto più semplici e veloci da svolgere. Questo significa che possiamo dedicare più tempo alle parti creative e strategiche del nostro lavoro. Con l’AI che si occupa delle attività più noiose, possiamo concentrarci su cose come definire il tono della comunicazione, analizzare i punti di forza e debolezza, studiare i concorrenti e capire meglio il nostro pubblico, tutti aspetti di primaria importanza per un progetto di successo. Se programmata bene, l’AI può creare contenuti molto più rapidamente di quanto possiamo fare noi. La vera sfida è sapere come comunicare efficacemente con l’AI, perché, anche se sembra quasi umana, ha bisogno di molti dati ben organizzati per funzionare al meglio.

A giugno ci saranno le elezioni europee, e in questi mesi in molti comuni italiani si va alle urne per le amministrative. In che modo l’intelligenza artificiale e la comunicazione possono orientare il voto?

L’intelligenza artificiale può far sorgere qualche preoccupazione, soprattutto per i problemi legati alla privacy e alla necessità di regolamentazioni adeguate. Un problema particolare è il deepfake, una tecnica che permette di creare video falsi in cui le persone sembrano dire cose che non hanno mai detto. Questo può causare seri danni, specialmente se usato contro politici, creando confusione e influenzando negativamente chi non ha gli strumenti per riconoscere cosa è vero e cosa è falso.

Ai diplomandi del 2024 consigliereste o sconsigliereste di intraprendere il vostro stesso percorso professionale? Quali studi suggerireste?

Negli ultimi anni, soprattutto dopo il COVID, il nostro settore è cresciuto moltissimo e la domanda è aumentata. Molti video e profili sui social mostrano il marketing come un lavoro facile con grandi guadagni, ma la realtà è diversa. Questo lavoro richiede formazione continua, impegno e costanza perché il marketing cambia continuamente e ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare domani. Consiglierei percorsi di studio professionalizzanti che offrono una solida base creativa e tecnica. Specialmente negli ultimi anni sono nate moltissime start-up che offrono corsi verticali molto ben fatti. Inoltre, in un settore come il marketing dove le persone sono al centro, ritengo fondamentale avere conoscenze di psicologia e comunicazione per capire come offrire le migliori soluzioni possibili.

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