Buona Festa del Papà, ma non per tutti. Avv Ruggiero: “Siamo ben lontani dalla parità genitoriale in Tribunale”

L’80% dei papà separati non riesce a vivere con ciò che resta del suo stipendio. La maggior parte delle cause di separazione tende a favorire la donna

Il 19 marzo in Italia si celebra la Festa del Papà, ma per molti padri separati questo sarà solo l’ennesimo giorno che dovranno trascorrere lontani dai loro figli.

Guardando le carte delle sentenze di separazione, infatti, notiamo che nella maggior parte dei casi (potremmo stimare anche oltre il 90%), si tende a favorire la donna, sia in fatto di affidamento dei figli, sia per gli aspetti economici.

Alle madri va la casa in cui viveva la famiglia prima della fine del matrimonio, ma anche un assegno di mantenimento, che spesso va ben oltre le spese base per il sostegno dei figli. Secondo uno studio Eurispes, l’80% dei padri separati non riesce a vivere con ciò che resta del proprio stipendio, ed è per questo che negli ultimi anni abbiamo visto moltissimi padri dormire in auto o nelle sale d’attesa di aeroporti e stazioni, mangiare alla Caritas e beneficiare dell’assistenza di associazioni ed enti benefici per far fronte alle esigenze del quotidiano.

A tali disagi economici, per centinaia di padri separati si aggiunge la sofferenza di stare lontano dai propri figli, di non poterli vedere ogni volta che vorrebbero, di sentirsi dei genitori di serie B.

Purtroppo, in Tribunale siamo ancora ben lontani dal raggiungimento di un’effettiva parità genitoriale e dall’eseguire una reale bigenitorialità. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famigliaSono diversi i casi in cui i figli adolescenti abbiano manifestato in modo chiaro il desiderio di voler vivere con il padre. Eppure, non si decide subito in merito al collocamento presso il padre, ma si portano avanti lunghi accertamenti che, al contrario, non vengono fatti in caso di collocamento presso la madre. Così facendo, stressando si stressa il minore e si sminuisce il ruolo del padre come genitore al pari della madre, arrivando ad accogliere la richiesta quando il figlio è quasi maggiorenne. Questa è una grande ingiustizia, anche per non apportare un danno psicologico al minore, e garantirgli una crescita psicofisica serena. Con la Legge Cartabia, finalmente, l’ascolto dei figli in caso di causa di separazione è previsto dalla legge ed assume un grande valore”.

Dati alla mano, nel nostro paese l’affidamento unico al padre avviene in meno del 2%, e questo solo dopo che è stata emessa la sentenza di divorzio, che in media arriva dopo 3 anni. Durante la procedura di separazione, invece, tale percentuale è addirittura inferiore all’1%. È chiaro che ogni caso meriti di essere esaminato nello specifico, e che sia sempre necessario valutare quale sia la soluzione migliore per i figli, ma appare evidente come, in un’aula di tribunale, i padri tendano ad essere considerati genitori meno meritevoli e meno importanti.

In questa giornata invito tutti a riflettere con attenzione sull’importanza di tutelare il benessere e la serenità di un figlio che si trova alle prese con la divisione della sua famiglia. La giustizia familiare deve essere più celere, non si possono attendere tempi così lunghi per accertamenti che così importanti, poiché nel frattempo il minore vive con disagio la sua quotidianità. Quando il minore manifesta una volontà, e vi sono tutti i presupposti di ambiente familiare, stabilità economica ed altro, è bene assecondarla consentendogli di vivere con un genitore che gli trasmette più serenità. Si deve decidere il collocamento provvisoriamente in modo immediato, per poi passare a tutti gli accertamenti che si rendono necessari. Sarebbe necessario un passo avanti verso una mentalità diversa. Solo quando si raggiungerà questo risultato potremo festeggiare davvero anche nelle aule di giustizia la Festa dei Papà” conclude l’Avvocato Ruggiero.

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