Campagne di Natale: promossi e bocciati secondo Nexal
L’agenzia di marketing, Google e Meta Partner, analizza alcune campagne, spiegando cosa abbia funzionato e cosa no. Parrini e Resta (Nexal) “Il Natale può essere un’opportunità per il marketing di brillare, ma solo se c’è il cuore”
Le feste sono ormai alle porte, e le strade sono piene di luminarie, addobbi, ricostruzioni di villaggi di Babbo Natale. Anche sui mezzi di comunicazione, dalla TV ai social network, è ormai questo il tema più gettonato, tra programmi, post e pubblicità. Del resto, sono state proprio le aziende con le loro campagne a plasmare l’immaginario che oggi abbiamo del Natale. Un esempio? Babbo Natale e il suo vestito rosso Coca-Cola.
Alcuni spot sono entrati a far parte della tradizione natalizia, al punto che basta un frame, o un accenno del jingle per farci tornare con la mente alle festività. Ma cosa rende alcune campagne così iconiche?
Nexal, agenzia specializzata in servizi per il marketing, dallo sviluppo web alle strategie SEO, SEM e di Social Media Management, fondata da Niccolò Parrini e Damiano Resta, e composta da un team di creativi ed esperti in comunicazione e digital marketing, tutti under 27, ha analizzato alcune pubblicità, individuando i promossi e i bocciati.
“Ogni campagna pubblicitaria che voglia fare breccia nel cuore e nella mente del suo target deve tenere ben presente il peso che ha l’aspetto emozionale. – Spiegano Niccolò Parrini e Damiano Resta – Il segreto, dunque, è riuscire a connettersi emozionalmente con il pubblico. Non è solo vendere un prodotto, ma farlo con un tocco umano che resta nel cuore. Le migliori campagne trasmettono gioia, compassione o semplice comodità, creando un legame duraturo tra brand e consumatori. Il Natale può essere un’opportunità per il marketing di brillare, ma solo se c’è il cuore nel messaggio”.
I promossi secondo Nexal
Coca-Cola: Quando Babbo Natale si Veste di Rosso
Non è Natale senza Coca Cola. È una storia d’amore durata anni, quella tra la bevanda frizzante e il periodo natalizio. Il 1995 ha segnato il primo avvistamento televisivo dei camion rossi, un’epifania che ha plasmato un’intera generazione.
Immaginate luci scintillanti, Babbo Natale in versione gigante che sorseggia felice una Coca-Cola mentre solca paesaggi innevati. È stata l’iniezione di magia natalizia che ha lasciato tutti a bocca aperta.
E quel sottofondo musicale, “Wonderful Dream (Holidays are coming)” è diventata la colonna sonora non ufficiale del Natale.
Anche se con il passare degli anni sono cambiate le scene e le melodie, quei camion rossi sono diventati un’icona. È come se il Natale non potesse cominciare finché quei camion non appaiano.
Lo spot: https://youtu.be/E3Wvb0dapZA?si=XXhWT5Cxtb678aSR
Qui la versione del 2010: https://youtu.be/_N6JCsF7ong?si=jIrkn8ApvvUCwSt7
Apple: Tecnologia dal cuore caldo
Eletta la migliora campagna pubblicitaria del 2013. Apple ha svelato uno spot natalizio che ha catturato l’essenza del Natale sfidando il concetto stesso di tecnologia nel periodo festivo, proponendo un’idea contrastante: se il Natale celebra la condivisione e l’unione, allora la tecnologia non dovrebbe separarci dal mondo reale.
Il protagonista, un ragazzo distante e isolato durante le festività, grazie al suo nuovo iPhone, crea un video nascosto da mostrare alla sua famiglia la mattina di Natale. Questo gesto inaspettato regala un momento di pura emozione e gioia, spezzando l’apparente distanza e creando un legame tra loro.
Apple ha brillantemente trasmesso il suo messaggio: offrire non solo prodotti all’avanguardia, ma strumenti per arricchire la nostra vita di ricordi e momenti emozionanti, specialmente durante il Natale. È stata un’interpretazione toccante dell’essenza del marchio, mostrando come la tecnologia possa, al tempo stesso, connetterci e avvicinarci alla magia delle festività.
Lo spot: https://youtu.be/YNBdbieIxIo?si=-Gt3si6vqxvHxX-P
Edeka Gruppe: Emozione in Scena
L’azienda tedesca di supermercati, nel 2015, ha creato uno spot diventato virale sui social.
La storia raccontava di un anziano signore, solitario e distante dai suoi affetti più cari durante il periodo natalizio. Riceveva messaggi in segreteria dai suoi figli e nipoti che, purtroppo, non sarebbero riusciti a passare il pranzo di Natale con lui.
La sorpresa arriva la mattina di Natale: tutti i familiari vengono informati che l’uomo anziano non c’è più. Nell’incertezza e nel tentativo di raggiungerlo per un ultimo saluto, trovano invece un’inattesa scena nel salone di casa.
Non una commemorazione funebre, bensì una tavola imbandita, ricca di calore e atmosfera natalizia. Tutto ciò che i familiari vedono è il protagonista dello spot, ancora pieno di vita e chiede loro con un sorriso beffardo: “Come avrei potuto riunirvi qui da me, se non in questo modo? Mmmh?”
Un anziano solitario, un plot twist inaspettato e lacrime versate.
Lo spot: https://youtu.be/V6-0kYhqoRo?si=IyrTo6GfqQPSCxAR
I bocciati secondo Nexal
Domino’s: Renne, Pizza e Caos
Renne che consegnano pizze? È incredibile, ma Domino’s nel 2016 ha avuto una delle idee più strampalate per il periodo natalizio in Giappone: usare le renne come fattorini per le consegne. Se nei film questi animali sembrano docili e facilmente addestrabili per trainare una slitta piena di regali, nella vita reale le cose sono ben diverse.
L’esperimento si è scontrato con enormi difficoltà nell’addestramento degli animali, causando notevoli rallentamenti nelle consegne e pizze giunte fredde ai clienti.
Visto il flop, l’azienda ha rapidamente rivisto la strategia, travestendo gli scooter come se fossero renne, evitando guai ancor più grandi.
Il servizio al TG: https://youtu.be/eRsb-uXjqpE?si=Cu9r_OhAAQN8k0VA
Quanto Coca-Cola fa rima con Risiko: dalle stelle alle stalle.
Persino i giganti possono inciampare, ed è esattamente ciò che è accaduto a Coca Cola nel 2016 con la sua campagna promozionale natalizia in Russia. Per celebrare il periodo festivo, l’azienda ha deciso di pubblicizzare la propria bevanda con un’immagine della mappa del paese sovietico, invitando tutti a festeggiare insieme a Coca Cola.
Ma c’è un’insidia nei confini russi: le controversie sono frequenti e spesso non hanno una soluzione definitiva. Uno dei problemi riguarda la penisola di Crimea, da tempo contesa tra Ucraina e Russia.
Coca Cola, deliberatamente, ha escluso la Crimea dalla mappa, ma è stata criticata anche per aver dimenticato altri due territori: le isole Curili e la città di Kaliningrad (riconosciuta come russa dal 1945). Le proteste della popolazione russa hanno spinto l’azienda a modificare l’immagine aggiungendo i territori mancanti. Ma la soluzione è durata poco, poiché l’Ucraina si è opposta, rifiutando di riconoscere la Crimea come territorio russo e chiedendo a Coca Cola di cambiare di nuovo l’illustrazione.
Articolo di approfondimento: https://www.wsj.com/articles/coke-holiday-ad-depicting-russia-map-stumbles-into-geopolitical-row-1452122024
Peloton: Perdere peso o 900 milioni di dollari in borsa?
Immaginate di progettare un annuncio pubblicitario, vederlo prendere vita e credere fermamente che sia la perfetta rappresentazione del vostro prodotto, con gli occhi che già brillano al pensiero dei proventi futuri, soprattutto se il vostro brand è quotato in borsa.
Questo sembrava essere il pensiero di Peloton, l’azienda fitness rinomata per le sue spin bike e i corsi di allenamento, prima di lanciare la sua campagna pubblicitaria natalizia nel 2019.
Il prodotto sponsorizzato era una spin bike con uno schermo integrato per seguire allenamenti ideati da esperti fitness selezionati dall’azienda stessa. Nello spot, si vede il fidanzato o marito regalare alla compagna la bicicletta Peloton. La donna comincia ad utilizzarla con impegno, fino a ringraziare l’uomo dopo un anno di intenso allenamento. Ma dov’è stato l’errore clamoroso?
Guardando attentamente la pubblicità, emerge una sottile (ma non così sottile, a dire il vero) forma di discriminazione di genere: l’azienda trasmette il messaggio che la donna debba perdere peso e prestare attenzione al proprio corpo, mentre l’uomo sembra non averne bisogno, comodamente seduto sul divano a osservare la partner che si impegna nell’allenamento.
La campagna ha subito un tracollo su YouTube, attirando un’ondata di critiche e commenti negativi (l’azienda ha dovuto addirittura disattivare la sezione commenti). Il danno maggiore, però, si è manifestato in termini economici, con un crollo in borsa del quasi 10%, equivalente a una perdita di valore di circa 900 milioni di dollari!