1° dicembre 2020 50 anni dall’approvazione della Legge sul divorzio, un provvedimento importante, soprattutto, per le donne, che ha cambiato l’idea di famiglia
Secondo uno studio nel 2030 cresceranno del 78%. Avv. Ruggiero: “Una Legge frutto di una lenta presa di coscienza della società, che andava a salvaguardare il diritto di scelta a rimanere in un matrimonio“
Il 1° dicembre 1970 veniva approvata la Legge sul divorzio in Italia. Un provvedimento normativo importante per la società italiana ma, soprattutto, per le donne, che vedevano finalmente riconosciuto dallo Stato il diritto di abbandonare situazioni coniugali di violenza e sopraffazione.
Una legge che, ancora oggi, è vista come una legge spesso di liberazione, come commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia e da sempre al fianco delle donne, che spiega anche come questo abbia dato inizio al cambiamento del concetto di famiglia, fino ad arrivare ad oggi.
“Legge è stato frutto di una lenta maturazione della società, preceduta in Italia da scontri durissimi cui è seguito un altrettanto discusso referendum nel ’74, che ratificò definitivamente la legge. Da quel momento è cambiato molto. Tra le donne stava crescendo una maggior consapevolezza dei propri diritti e del proprio valore.
Finalmente è stato deciso di sciogliere i matrimoni infelici, spesso violenti, e quindi salvaguardare il diritto di scelta di rimanere in un matrimonio. Sempre più donne iniziavano a desiderare una propria indipendenza economica e decisionale, rifiutando di vedere il matrimonio e la ‘protezione’ offerta dal marito come l’unica alternativa.
Forse da quel momento, in modo progressivo, è iniziata l’evoluzione familiare che oggi viviamo, che ha portato anche ad un calo dei matrimoni, all’aumento dell’età media degli sposi, alle nuove forme di convivenza (convivenze di fatto) e la progressiva riduzione della natività.
Quindi un mutamento lento e una radicale trasformazione della società, fino a giungere oggi a una struttura familiare che sempre più di frequente inizia con un periodo di convivenza e poi sfocia nel matrimonio, una formula che spesso risulta vincente.
Negli ultimi anni, e nell’ultimo periodo, vi è stato un aumento di divorzi e di disgregazioni matrimoniali, connessi anche all’autosufficienza economica delle donne e alla loro maggiore libertà quindi decisionale. Uno studio autorevole ha previsto che nel 2030 vi sarà un incremento dei divorzi del 78%.
Certamente la tendenza non è in calo, ma in crescita.
Le cause primarie di disgregazioni sono le incompatibilità caratteriali che poi scaturiscono nelle relazioni extraconiugali e la violenza perpetrata all’interno della famiglia (fisica, psicologica, economica).
Ma ad oggi vi sono più rimedi e più professionisti specializzati per affrontare i problemi connessi al divorzio per la tutela sia delle persone che dei figli minori. Ma, nonostante i gravi problemi che investe la sfera familiare, gli anni ‘70 sono stati importanti per le libertà dei soggetti e cioè di scegliere con chi continuare a convivere! Senza garantire le libertà ai soggetti la società non può definirsi civile”.