SoloAffitti in Piemonte e Lombardia mette gli appartamenti a disposizione del personale medico sanitario, dei pazienti e delle loro famiglie
Un accordo di solidarietà tra l’azienda centrale, i responsabili territoriali delle agenzie locali e i proprietari, che permetterà a medici, infermieri, pazienti e loro parenti di avere gli appartamenti gratuitamente per un primo periodo e dopo a prezzi agevolati
Nella difficoltà, spesso gli italiani si riscoprono un popolo unito e solidale. E così è anche in questi giorni, in cui tutto il paese continua a lottare contro il coronavirus. Ospedali allo stremo, sovraffollati, tra contagiati dal Covid19 e pazienti ordinari, costretti ad assumere rapidamente nuovi medici e infermieri, addirittura anche senza abilitazione, per riuscire a far fronte a un numero di persone malate sempre maggiore.
SoloAffitti, azienda leader nel settore degli affitti brevi e a lungo termine, ha deciso di dare il suo contributo. Grazie ad un accordo tra l’azienda centrale, i responsabili territoriali delle agenzie locali della Lombardia e i proprietari degli immobili, i medici, gli infermieri, tutto il personale ospedaliero, i pazienti e le loro famiglie potranno usufruire di agevolazioni per affitti brevi, godendo di un primo periodo completamente gratuito, seguito da contratti a prezzi inferiori.
Tra coloro che hanno già aderito all’iniziativa, Francesco Zappia, responsabile dell’agenzia SoloAffitti Brescia1, nel cui territorio stanno già usufruendo dell’agevolazione medici e pazienti, e Massimo Magni, responsabile dell’agenzia SoloAffitti di Lecco, che ha, inoltre, preso contatti con l’ordine degli infermieri, e Paola Perrero, responsabile dell’agenzia SoloAffitti di Caselle Torinese
“Tutti coloro che lavorano negli ospedali, dai medici, agli infermieri, agli addetti alla sanificazione degli ambienti, sono dei veri e propri eroi, costretti a doppi turni, senza quasi la possibilità di riposare. – Ha commentato Massimo Magni, co-founder SoloAffiti Brevi – Tutto per preservare la salute nazionale. Il minimo che potevamo fare, era aiutarli ad avere un luogo in cui tornare a riposare una volta finite quelle lunghe ore di lavoro, senza che siano costretti a spendere troppo. Il nostro pensiero, poi, è andato anche ai malati, e a chi è stato trovato positivo al Covid19, ma non vuole fare la quarantena a casa propria, rischiando di contagiare anche gli altri membri della famiglia. Speriamo che il nostro gesto possa aiutare molte persone in questa difficile lotta”.